Patriota e uomo politico italiano.
Studiò all'università di Padova e fece parte del famoso gruppo del
Caffè Pedrocchi. Condannato al domicilio coatto a Trieste dalla polizia
austriaca, fuggì a Venezia, approfittando dei moti insurrezionali del
1848. Combatté a Treviso, a Vicenza e a Milano. Dopo un breve esilio in
Svizzera, tornò in Italia e prese parte alle vicende della Repubblica
romana. Nel 1849 fu costretto all'esilio in Grecia; stabilitosi in Piemonte nel
1850, collaborò ad alcune riviste locali e intraprese l'attività
politica divenendo deputato della sinistra nel 1865 e ottenendo dapprima la
nomina a segretario generale delle Finanze (1876-77) e in seguito di ministro
delle Finanze (1878-79; 1889) (Ragusa, Dalmazia 1825 - Roma 1893).